Qualche giorno fa una persona affettuosamente mi ha dato della #talebana perchè indossavo un hijab più lungo del solito. Garantisco che non c’era alcuna intenzione di offendere, era solo uno scherzo che però non mi ha fatto ridere affatto. Ho compreso con amrezza che quello era il risultato naturale di anni di oggettivazione del corpo femminile per raccontare l’Afghanistan. Ho avuto modo di spiegare a questa persona, che con umiltà e apertura ha compreso quello che sento in queste ore. Io posso infatti solo sentire, non analizzare, non spiegare, non informare, perchè di #Afghanistan non mi sono mai occupata professionalmente. Per questo ci sono persone competenti come Emanuele Giordana e Giuliano Battiston. Quello che sento è il peso dell’ #Islam e il peso di essere #donna con una chiara visione del #patriarcato che schiaccia e opprime, e il peso di essere #europea e #libera e il peso di portare il #velo a tutti i costi…insomma il peso dell’#esistenza umana.
Con questo peso prego affinchè sia donata pazienza e forza a uomini, donne, bambini, anziani e giovani che da decenni vivono nel terrore, nella sofferenza, e nella distruzione che sembra non avrà fine in questa dimensione terrena.
Con questo peso prego affinchè le persone in diaspora possano trovare ogni tanto sollievo dalla pena di essere lontani dai loro cari, impotenti e sconfitti, spesso in condizioni altrettanto difficili. Con questo peso prego affinchè il lavoro delle persone che portano alla luce la Bellezza e la Ricchezza dell’Islam, come via spirituale che conduce alla Serenità del cuore dentro e fuori di noi possa continuare senza sosta.
Nel corso dei secoli tanti testi sono stati prodotti a partire dal Sacro Corano e dalle raccolte di tradizioni riguardo al Profeta Muhammad, tante interpretazioni e speculazioni. A noi la responsabilità di selezionare quelle che producono Misericordia incessante e Pace perpetua in noi e in relazioni ad altri. A noi la responsabilità di rifiutare quelli che sono facilmente manipolabili per giustificare oppressione, violenza e ingiustizia. In Afganistan laddove oggi si consuma una nuova fase di una guerra sottile e ingiusta causata da sete di potere, desiderio smodato di profitto, a Balkh, nel 1207 nasceva il sommo poeta Rumi, che nella sua più grande opera scriveva
“Perchè le devozioni producano frutti, è necessario il sapore spirituale; è necessario il nocciolo, affinchè la drupa dia vita ad un albero. Una drupa senza nocciolo può diventare un arbusto? La forma priva di un’anima è soltanto un fantasma.”
Da credente e studiosa dell’Islam posso solo pregare e continuare a studiare e trasmettere conoscenza. Che ognuno possa trovare un modo di partecipare a questa immensa tragedia con i propri mezzi e le proprie competenze, nel rispetto dell’umano che lentamente muore.