Da Damasco a Caserta: la lingua araba accorcia le distanze

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Chiara Costanzo con alcuni degli studenti del corso di arabo

Sembra che io abbia incontrato la mia anima gemella! Giovane donna meridionale, come me, con un simile percorso di formazione e una grande passione per il mondo arabo! Lei è Chiara Costanzo, insegnante di lingue, fondatrice dell’Associazione Culturale Araboce*. La sua passione per l’arabo comincia diversi anni fa tra i banchi dell’università di Napoli “l’Orientale”. Durante il suo percorso di studio ha avuto la possibilità di studiare a Tunisi, al Cairo, ma i soggiorni più lunghi li ha trascorsi in Siria, di cui conserva preziosi ricordi.

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A Mar Musa nel 2006

È ritornata in Siria per l’ultima volta nel 2010 per pochi giorni. Nel 2008 ci aveva trascorso sette mesi per raccogliere materiale per la sua tesi di magistrale sul diritto di famiglia tra i curdi siriani. “Della Siria ricordo in particolare le persone, sempre calorose, gentili ed accoglienti! In Siria ho incontrato persone serene, molto aperte e curiose.” racconta con una punta di dolore. Ricorda poi di padre Paolo Dall’Oglio, che considera una delle persone più influenti della sua vita. “Sono stata a Mar Musa nel periodo pasquale, dove abbiamo celebrato con musulmani e cristiani. Lì ho capito il valore della Pasqua.”

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A Mar Musa nel 2006

Dopo la laurea Chiara ha seguito quello che sarebbe diventato suo marito a Gaziantep in Turchia, a circa 100 km da Aleppo, dove ha lavorato come insegnante di italiano. Rientrata in Italia, spinta da un forte desiderio di mettere a frutto la sua esperienza e le sue conoscenze nella città in cui è nata: Caserta. “Volevo mettere a disposizione della mia città le mie risorse e le mie competenze, pur sapendo che non sarebbe stato facile.” Inizialmente organizzava degli eventi molto semplici legati alla cultura araba, per poi fondare l’associazione culturale Araboce, che quest’anno inaugura la quinta edizione dei corsi di lingua araba per principianti. “La maggior parte dei miei studenti sono persone interessate alle culture in generale, sensibili alle questioni politiche e sociali. Inoltre ci sono diversi studenti universitari che necessitano di supporto per la preparazione degli esami.” Non mancano le critiche che per fortuna, riferisce Chiara, arrivano dalla minoranza: “Qualcuno mi ha detto, anziché insegnare italiano agli stranieri insegniamo l’arabo ai casertani, che assurdità!” In effetti, le chiedo in modo provocatorio: “Perché studiare l’arabo?” “Prima di tutto per abbattere i pregiudizi, la paura del diverso in generale, non solo l’arabo. A Caserta in particolare ci sono diverse comunità di persone provenienti dal Marocco, dall’Africa Sub Sahariana, dall’ex Unione Sovietica e dal Sud America. Purtroppo vivono ghettizzati e solo recentemente si vedono sforzi di reciproca conoscenza. Studiare la lingua araba accorcia dunque le distanze, aiuta le persone ad avvicinarsi ad una cultura che si conosce poco.”

 

*Per maggiori informazioni :

http://araboce.blogspot.com/

 

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